SOS JANAS

Sos Janas, Gli gnomi della sardegna

Partiamo dal presupposto che la leggenda sos janas è radicata nella cultura e nella tradizione della Sardegna, ma non ci sono molte fonti scritte o documenti storici che ne confermano l’esistenza.

La maggior parte delle informazioni che si hanno sui Janas provengono dalle storie e dalle credenze popolari tramandate oralmente di generazione in generazione.

“SOS” JANAS O “LE” JANAS?

C’è anche una versione che racconta che i Janas erano una razza di donne bellissime e seducenti, che attiravano gli uomini nella loro caverna per poi ucciderli.

Si diceva che i Janas fossero in grado di trasformarsi in animali e di volare, e che avessero una conoscenza segreta della magia e della medicina.

In generale, Sos Janas rappresenta una parte importante della cultura e della storia della Sardegna, e la sua leggenda è ancora viva nella mente della gente dell’isola anche se purtroppo siamo di prove scientifiche che confermano l’esistenza dei Janas.

IL bello delle leggende è anche crederci no? Forse è proprio per questo che la leggenda continua ad essere una fonte di ispirazione per molte persone.

Nel cuore della Barbagia di Seulo, nel territorio di Sadali, piccolo centro al confine tra le province di Cagliari e Nuor esiste un’antica leggenda.

Si dice infatti che al confine con Seulo e a due passi da su Stampu ‘e su Turrunu, in una cascata alta 16 metri che fuoriesce a getto da una roccia, si nascondono Is Janas.

C’è da dire che le grotte, lunghe 240 metri, portano davvero quel mood di antiche favole fiabesche. ma si dice inoltre che le loro protagoniste siano le fate.

Si tramanda che vivessero lontano da occhi indiscreti a preparare prelibatezze e dolci e fossero state pietrificate da Dio per avere ucciso (e schernito) un vecchio frate.

LA BELLEZZA DEL LUOGO

La cavità sotterranea è uno spettacolo della natura da una fauna pazzesca.

Suddivisa in sei ambienti, si aprirà al tuo sguardo dopo alcuni gradini che danno al vestibolo, ossia un ampio salone in leggera pendenza dove crescono goccia dopo goccia particolari stalagmiti, avvolte da una patina vegetale.

Addentrandoti, accederai a s’Omu de is Janas, la casa delle fate.

In questa sala ovoidale lunga 25 metri e larga 8 troverai le janas diventate secondo la leggenda tre imponenti stalagmiti.

Superata la sala delle ‘antiche padrone di casa’, giungerai a su Mulinu, terza sala con una massiccia colata color ocra. Vicino c’è una piccola stalagmite che ricorda una Madonna col bambino.

L’ambiente successivo è su Longu, un corridoio spoglio sul cui fondo ammirerai basse colonne che si affacciano su un laghetto. Da qui si può accendere al Ponte, una lama di roccia che porta all’ultima stanza, la sala del Guano: ormai abitata da una colonia di pipistrelli.

La fauna cavernicola è ciò che rende caratteristica questa grotta: molluschi, centogambe, ragni, pseudoscorpioni, lepidotteri e tanti altri tipi di insetti sono diventati gli abitanti di un luogo che a guardarlo sembra rimasto bloccato nel tempo.

Sadali per esempio, un borgo medievale che risiede a 750 metri d’altezza, sviluppatosi attorno alla parrocchiale tardo-bizantina di san Valentino. Accanto alla chiesa puoi ammirare una cascata le cui acque finiscono nel baratro de sa Bucca manna (la grande bocca).

Il paese è circondato da boschi di leccio, rovere e sughere, Non molto distanti si può visitare il nuraghe Accodulazzo, dove sono stati trovati preistorici frammenti di ossidiana e cocci ceramici di età romana, e l’antico mulino ad acqua.

Se al piacere di visitare fantastici luoghi della Sardegna, aggiungi il benessere che trasmette osservare quei colori che ci dona la natura mischiata con l’immaginazione, allora andarci potrebbe essere la scelta giusta!

Sui (o sulle) janas si dice che non erano fate o streghe ma l’una e l’altra insieme, piccole, belle come la luna da cui traevano la luce per risplendere, uscivano dalle loro grotte soltanto la notte, per paura che il sole bruciasse la loro pelle delicata. 

Si dice che potevano essere cattive (Mala Janas) popolavano i boschi della Sardegna vestite con abiti rosso porpora e scialli ricamati di filamenti d’oro.

A dire il vero le leggende che parlano delle Janas in tutta la Sardegna sono tante, si pensa fossero le prime abitanti della nostra terra e che insegnarono alle donne del luogo le arti e i mestieri che resero di successo quei paesi negli anni a venire. Si dice infine che erano abili tessitrici.

Si narra che ancora oggi in prossimità delle domus de Janas durante la notte, si può sentire il rumore di questi telai con la quale lavorano le Janas.

Avevano il dono della profezia, si crede che fossero loro a decidere il destino dei nuovi nati, ancora oggi in molti paesi di una persona fortunata o sfortunata si dice: est affadáda beni de is Janas o est affadáda mali de is Janas (è affidata bene/male dalla “fata”). 

Erano grandi coltivatrici di grano e creatrici “de su Pani Finu” (il pane fine) si pensa al Pane Carasau) che poi insegnarono alle donne di Ozieri.

COS’ALTRO FACEVANO?

Erano maestre di “ballu in tundu” (ballo sacro tradizionale/cerimoniale sardo) una delle storie sulla loro sparizione  si collega proprio ad una serata passata a ballare con gli uomini e le donne di un paesino vicino a Macomer, che aproffittarono della spensieratezza della fata che ballava, per rubarle il bottoni d’oro del corpetto.

Questo fece molto male alle Janas che in quel momento si resero conto che l’avidità e la malizia erano purtroppo apparse anche tra la buona gente di Sardegna e decisero quindi di sparire abbandonando le loro case scavate nella roccia.

Erano esperte nell’uso di Erbe e unguenti che utilizzavano per guarire molti mali, si pensa nasca da loro la medicina sarda tradizionale.

Come abbiamo capito sono tante le leggende che parlano delle Janas ma tutte concordano su un aspetto: loro avevano un legame con la Natura che rispettavano ed amavano, così come l’amiamo e la rispettiamo noi e se non lo fai, fallo!

Janas è anche un termine sanscrito (lingua dell’India) che significa Conoscenza, sarà una coincidenza?

L’archeologia moderna indica le “Domus de Janas” come costruzioni funerarie dell’arte pre-nuragica, luoghi in cui la realtà e la magia viaggiano sulla stessa linea d’onda.

Come dicevamo all’inizio, la leggenda di Sos Janas è stata tramandata oralmente per generazioni, e molte delle storie e delle credenze legate a questi esseri antichi sono ancora presenti nella cultura e nella tradizione della Sardegna ma non esiste alcune prova reale.

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